LAMAGARA

Sulla scena la fertilità del terriccio e il bagliore di candele accese nella misurata lontananza. Due mani che nell’humus affondano e scavano, per rinvenirvi l’arcaico substrato di una natura aspra e ingenerosa. Frutti acerbi e fuoco di rabbia nelle notti di luna d’una donna irregolare, fata o strega, lucifera in quell’universo privo di sovrastrutture che rischiara…